La mostra presenta, attraverso oltre ottanta opere, un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera di Ligabue, che rappresenta ancora oggi una delle punte più interessanti dell’arte del Novecento.
La rassegna intende far conoscere i diversi esiti dell’opera dell’artista, nel corso della sua attività (dagli anni Venti al 1962), declinati nelle diverse tecniche attraverso le quali Ligabue si è espresso. La mostra rivisita lo sviluppo cronologico e lo scavo nei motivi cui si dedicò: gli animali esotici e feroci, impegnati in una perenne contesa per la loro sopravvivenza, ma anche quelli vicini all’uomo nella vita domestica e nel lavoro dei campi.
Va rimarcato che in molti dei suoi paesaggi padani irrompono, sullo sfondo, raffigurazioni assolutamente reali dei castelli e delle case della natia Svizzera, immagini di quelle radici che tenacemente conservava nella sua memoria. Gli straordinari autoritratti, infine, rappresentano un’orgogliosa dichiarazione del suo valore di artista e della sua identità di persona spesso dileggiata e irrisa e l’impietosa descrizione dei tratti del suo volto, segnati da sentimenti di solitudine e disagio esistenziale, e dal costante presagio dell’esito finale.
Napoli, Castel Nuovo – Maschio Angioino
11 ottobre 2017 – 18 febbraio 2018
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